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- Data di creazione 29 Novembre 2012
- Ultimo aggiornamento 29 Ottobre 2018
Il diritto del bambino alla tenerezza
Novembre 2012: da Antonio Frigieri, a tutti voi che mi leggete,
Sul nostro sito dell’Intercomunione ho accettato volentieri, dal terzetto di coppie che è stato eletto a coordinamento/conduzione per il triennio 2012-2015, di riassumere senza cambiare una sola parola di ciò che trattengo (come scrivere una cronaca di giornale), il libro di Maria Rita Castellani, di ca. 200 pagg., con Prefazione di Carlo Rocchetta, “IL DIRITTO DEL BAMBINO ALLA TENEREZZA”.
Le uniche mie inserzioni in note riguardano una certa terminologia dell’autrice che può non essere comprensibile a tutti[1]: niente di cui vergognarsi, anzi, un’opportunità in più per imparare e poi, soprattutto, sperimentare ciò che umanamente e sotto la guida dello Spirito Santo ci viene proposto.
Questa parte di lavoro affidatomi è stato deciso dal citato terzetto che venga collocata con tutti i documenti da esso ufficializzati.
Tutto il resto che scrivo in affiancamento al lavoro prima descritto lo traggo da giornalisti, scrittori, a volte docenti a volte no[2], elaborando anche distintamente, specie in nota per ora, con ciò che esce direttamente da me[3].
Provo a riconoscermi in un aspetto del sistema filosofico di Aristotele secondo cui le scienze esperienziali sono le ‘ancelle’ della ‘filosofia prima[4]’, dove il termine ‘ancelle’, per tutta la cultura medievale successiva, non sta affatto ad indicare una servile sottomissione od un ruolo puramente funzionale, quanto la necessità di un rapporto e l’impossibilità di una separazione[5].
Ora, quest’ultimo lavoro con personalizzazioni è pubblicato, come comunicatomi dalla coppia coordinatrice/conduttrice del Nord Italia, nel link del nostro sito www.intercomunione.it “GRUPPO DI REGGIO EMILIA”, al cui interno rientrano le uscite di “PILLOLE DA CORREGGIO”, cittadina dove vivo con la mia famiglia, che offre spunti eccellenti anche per quest’opera.
[2]Pasteur non aveva alcun titolo oltre le scuole primarie ma ha salvato moltissime vite con la sua intelligenza ed applicazione. Pascal, da fisico sublime titolato è passato alla filosofia cristiana, autentica, senza titoli in merito, lasciando un’opera, Pensieri, straordinaria, che i papi si tengono ben stretta. Così Vittorio Messori, ‘solo giornalista’ per il giudizio del mondo accademico, che crede di poterlo snobbare con l’indifferenza dovuta agli ‘improvvisati’ amanti della verità e più documentati di loro, non riuscendo poi a controbatterlo, è il rappresentante dei laici, voluto da Benedetto XVI, presso l’Accademia pontificia per la revisione storica. Ci sono altri esempi per tutta l’epoca che si concluderà con il trionfo di Cristo attraverso la Regina della Pace.
[3]Oltre la divulgazione. Come riportare, ragionando correttamente sui fatti, degli editoriali veri, non insinuati già nelle notizie, cronache, tipico del buon giornalismo praticato da Avvenire. Che gli fa vincere, rispetto agli altri quotidiani italiani, il premio della Commissione internazionale per la correttezza informativa ed opinioniale, Commissione che conta membri da atei a credenti accomunati dalla ricerca/trasmissione della verità distinguendo fatti da opinioni che possono, almeno in parte, in nome della retta ragione, fin dove questa può arrivare, essere considerati verità oggettive come le notizie stesse.
[4]Che è, per definizione corretta, la ricerca della verità. La verità era già ritenuta dal grande, onesto filosofo dell’antica Grecia, vissuto prima di Cristo, oggettiva per ciò che concerne il campo scientifico e accessibile anche oltre quest’ultimo
[5]Giovanni Paolo II, Ench. Fides et ratio, 1998.